mercoledì 18 maggio 2016

Filippine: no dei vescovi a ripristino della pena di morte

da Radio Vaticana

 Alcuni vescovi filippini hanno preso posizione contro l’annuncio del neoeletto Presidente Rodrigo Duterte di voler ripristinare la pena di morte nel Paese dal 30 giugno prossimo, giorno in cui entrerà ufficialmente in carica. “Solo Dio può avere potere sulla vita. Dio dà la vita e Dio la toglie, nessuno dovrebbe mettersi al posto suo”, ha affermato mons. Ruperto Santos, vescovo di Balanga e presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale dei migranti e degli itineranti.

Dal 2011 in vigore una moratoria della pena di morte nelle FilippineDuterte è chiamato nelle Filippine “il giustiziere” per aver combattuto la criminalità quando era sindaco di Davao attraverso l’uso di forze speciali. Secondo mons. Santos, il presidente Duterte “anziché ripristinare la pensa capitale dovrebbe riformare le prigioni e il sistema della giustizia”. Mons. Ramon Arguelles, arcivescovo di Lipa, ha addirittura affermato “che è disposto a farsi uccidere al posto di coloro che il Governo vuole condannare alla pena di morte”, riferisce l’agenzia cattolica Ucanews ripresa dall’agenzia Sir. Le Filippine hanno introdotto una moratoria della pena di morte nel 2011 e commutato in ergastolo le sentenze di morte di 1.230 condannati alla pena capitale. (L.Z.)



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