venerdì 7 agosto 2015

Pakistan: 200 esecuzioni da dicembre 2014, al patibolo finiscono i poveri


Secondo la Commissione diritti umani al patibolo finiscono i poveri

Islamabad, 6 ago. (AdnKronos/Aki) - Duecento esecuzioni per impiccagione da dicembre. Nonostante gli appelli a fermare l'esecuzione di condanne a morte, il Pakistan continua a mandare al patibolo i prigionieri condannati alla pena capitale. "Ieri siamo arrivati a quota 200", ha detto un funzionario del ministero dell'Interno di Islamabad all'agenzia di stampa Dpa, chiedendo l'anonimato.

La "Commissione indipendente per i diritti umani del Pakistan" (Hrcp) ha confermato 196 esecuzioni fino a martedì scorso. Ieri quattro detenuti, tutti condannati a morte per omicidio, sono stati impiccati a Gujranwala e Mianwali, dopo lo sdegno suscitato il giorno precedente
dall'impiccagione di Shafqat Hussain, il giovane condannato a morte per un omicidio commesso nel 2004 quando - secondo la difesa - era minorenne. "La cosa peggiore è che vengono impiccati i poveri - ha denunciato Zaman Khan, portavoce della Hrcp - Quelli che non possono comprarsi una sentenza in un sistema in cui dilaga la corruzione".

Sono oltre ottomila i detenuti nel braccio della morte in Pakistan. La moratoria sulla pena di morte, in vigore dal 2008, è stata revocata lo scorso dicembre dopo l'attacco contro una scuola di Peshawar, che ha fatto 150 morti, per lo più bambini. Le esecuzioni erano state poi sospese durante il mese sacro di Ramadan, che si è concluso il 18 luglio.

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