giovedì 16 luglio 2015

Usa, pena di morte: un'altra esecuzione in Missouri


La Corte suprema e il governatore del Missouri si sono rifiutati di intervenire per concedere la clemenza e tentare di evitare un'altra esecuzione della pena capitale in Missouri, nel caso di David Zink, un 55enne che è stato messo a morte nel penitenziario di Bonne Terre, con un'iniezione letale.




Il Nebraska lo scorso maggio ha fermato il boia. Il parlamento statale ha raccolto abbastanza voti - 30 si e 19 no - per rovesciare il veto posto ieri dal governatore Pete Ricketts alla legge per lo stop alle esecuzioni. Il voto fa del Nebraska il primo stato controllato da repubblicani che abolisce la pena di morte dopo il North Dakota nel 1973.  La nuova legge sostituisce la pena di morte con l'ergastolo a vita senza sconti di pena. Molti repubblicani si sono convinti a votarla per ragioni morali e religiose. 

Il no del Nebraska alla «morte di stato» era arrivato arriva mentre nel mondo si diffondeva la notizia della morte di Paula Cooper, la teen-ager condannata negli anni Ottanta alla sedia elettrica e che era poi stata salvata dalla condanna a morte. Paula, che per tre anni era stata la più giovane inquilina di un «braccio della morte» nella storia americana moderna, aveva trascorso 30 in carcere. Paula, si è tolta la vita a Indianapolis due anni dopo essere uscita di prigione in libertà vigilata e pochi giorni prima di arrivare alla sua definitiva libertà. Una libertà che forse le appariva troppo difficile dopo una reclusione così lunga e per la scarsa accoglienza da parte della società intorno.

Mentre esprimiamo il nostro dolore per questa esecuzione riflettiamo ancora sul senso della pena e della giustizia, perché davvero non c'è giustizia senza vita e non c'è giustizia senza misericordia.

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