martedì 17 febbraio 2015

Indonesia: appelli e veglie a Sidney per chiedere clemenza per i due condannati a morte australiani

Tutti gli ex primi ministri australiani ancora in vita hanno lanciato un appello congiunto all'Indonesia perché risparmi la vita ai due cittadini australiani nel braccio della morte.

Centinaia di persone si sono riunite in una veglia a Sydney per chiedere clemenza per Myuran Sukumaran e Andrew Chan, arrestati nel 2005 a Bali e condannati alla pena di morte per traffico di droga internazionale. Gli avvocati dei due cittadini australiani hanno chiesto al governo indonesiano la revisione del processo, senza successo.

Andrew Chan e Myuran Sukumaran sono stati condannati a morte nel 2007 per aver guidato un'organizzazione dedita al traffico della droga, nota come Bali Nine. L'ex primo ministro John Howard ha invocato un gesto di clemenza, sottolineando che i due uomini hanno "dimostrato un autentico pentimento".
L'esecuzione era prevista per questa settimana, dopo il trasferimento di Chan e Sukumaran in un'isola indonesiana, nel carcere di massima sicurezza di Nusa Kambangan, ma l'operazione - inzialmente prevista per mercoledì - è stata posticipata per le pressioni delle autorità australiane contrarie alla esecuzione dei loro due cittadini, lo ha dichiarato il portavoce del procuratore generale di Giacarta Tony Spontana a l'AFP. Il governo australiano aveva inoltre chiesto del tempo ulteriore, necessario per consentire ai due di trascorrere un po' più di tempo con i familiari. La data dunque non è stata fissata.

A fronte dei ripetuti rifiuti di Giacarta a rivedere la decisione, il premier australiano Tony Abbott ha avvertito che la sentenza, se realizzata, avrà pesanti conseguenze nelle relazioni fra i due paesi: “Questi giovani hanno sbagliato e dovranno certamente pagare, ma non con la pena di morte. Lo abbiamo ripetuto all’Indonesia”, ha detto Abbott.

Il nuovo presidente indonesiano, Joko Widodo, soprannominato Jokowi, ha fatto sapere  poco dopo il suo arrivo al potere in ottobre che non sarà accordata nessuna grazia nei casi di traffico di droga. 

Sul traffico di stupefacenti, l'Indonesia ha tra le leggi più dure del mondo e nel 2013 ha interrotto una moratoria sulle esecuzioni durata di quattro anni. 
La legislazione indonesiana prevede che un condannato a morte possa essere eseguito in qualunque momento, una volta che la sua domanda di grazia sia stata rigettata dal presidente, anche se c'è ancora una residua procedura in corso. 

Restano tuttavia residue speranze per i due australiani detenuti per droga e condannati alla pena capitale dalla giustizia indonesiana.

Ci sono otto persone nel braccio della morte in attesa di sentenza. Sette sono straniere provenienti da Brasile, Nigeria, Francia, Ghana e Filippine.

Il 18 gennaio erano già state giustiziate sei persone accusate di reati connessi alla droga. Anche loro straniere.

Decine di indonesiani e di stranieri di una quindicina di paesi sono stati condannati a morte per traffico di stupefacenti, in Indonesia la legislazione in materia di droga è una delle più severe nel mondo. Tra di loro Serge Atlaoui, condannato nel 2007. Proprio la settimana scorsa ha deposto la richiesta di revisione del processo e a un tribunale periferico di Giacarta, dopo aver ricevuto il rigetto  alla sua domanda di grazia. 


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