giovedì 30 ottobre 2014

Migliaia di persone nella piazza di Greenfield a Manila hanno detto No alla pena di morte


Si è concluso il I° Congresso panasiatico su diritti umani, rispetto della vita, abolizione della pena di morte che ha visto riuniti nelle Filippine, proprio nella capitale Manila, Ministri della giustizia di diverse nazioni, funzionari pubblici, sindaci, rappresentanti religiosi, testimoni della lotta per la giustizia e per i diritti umani provenienti da diversi Paesi asiatici. 

"No justice without life", “Non c'è giustizia senza vita” hanno affermato i relatori e in conclusione nella piazza di Greenfield migliaia di persone si sono radunate ascoltare le testimonianze di chi della pena di morte ha conosciuto l'ingiustizia e per dire con decisione "No alla pena di morte". 

Il congresso abolizionista di Manila è stato preceduto da una conferenza che si è svolta a Tokyo la settimana scorsa sullo stesso tema ed è stata co-promossa dal governo delle Filippine, uno dei pochi Paesi asiatici ad avere abolito la pena di morte, nonostante le resistenze di una parte dell’opinione pubblica del Paese.

Alcuni stralci dall'intervento dell'on. Mario Marazziti: 
"La pena di morte ha accompagnato la vita degli stati e degli esseri umani per sempre. Millenni. Tuttavia, rispetto agli scorsi 50 anni, e in particolare gli ultimi venti anni il mondo sta modificando radicalmente. La pena di morte sta diventando uno strumento del passato. 140 paesi non ne fanno più uso, mentre erano solo 20 in metà degli anni Settanta. La pena di morte è più antica del mondo moderno. Nella Bibbia, si sa, la Bibbia contiene molti riferimenti a uccidere e a reati punibili con la morte. Ma anche il famoso un-occhio-per-occhio codice era un modo per ridurre la vendetta e punizione da "settanta volte sette ", l'infinito, di una misura più proporzionata e il sigillo sulla fronte di Caino per proteggerlo dalla vendetta fisica, dopo aver ucciso il fratello, ha mostrato una seconda linea di insegnamento che culmina nel libro di Giobbe, dove la vita e l'anima sono nelle mani di Dio e nessun altro può avere potere su di loro. La vita è un respiro nelle mani di Dio. Non degli uomini. In questo modo, nessuno Stato ha l'autorità di prendersi la vita".... E ancoraLe Filippine hanno oggi l'autorità e la credibilità per favorire il processo di abolizione in Asia, e per avere un ruolo attivo nell'approvazione della nuova risoluzione per una Moratoria Universale che deve essere votata alle Nazioni Unite il prossimo novembre. Le Filippine hanno l'autorità e lo Satus per farlo, perché erano in qualche modo tra i leader del fronte mantenitore e non è stato un processo facile uscirne.... La pena di morte ribadisce una cultura di morte e non una cultura della vita. Mentre, presumibilmente, vuole lottare per la vita e la giustizia. In tutti paesi comunque colpisce la parte più debole della società, i poveri e le minoranze etniche...A chi dice: "La pena di morte è sempre esistita", perché cambiare? o vuole reintrodurla, rispondo che anche la schiavitù e le torture sono stati considerati normali per tanto tempo. Ma ora il mondo li rifiuta, anche se non sono del tutto sradicate...L'Europa è diventata la prima zona libera dalla pena di morte del mondo. L'Europa ha visto troppi milioni di vittime, per secoli. Poi la Prima e la Seconda Guerra Mondiale". 














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