giovedì 19 giugno 2014

Preoccupazione per la ripresa delle esecuzioni negli USA. In 24 ore tre esecuzioni

Marcus Wellons, Georgia
Tre esecuzioni in 24 ore negli Stati Uniti: in Georgia, Missouri e Florida. Dopo la moratoria di fatto di quasi due mesi seguita all'esecuzione shock di Clayton Lockett in Oklahoma, che prima di morire era stato in agonia per 43 minuti, il sistema della pena capitale con l'iniezione letale negli Usa e' tornato a ritmi serrati. 

Marcus Wellons, John Winfield e John Henry questi i nomi dei condannati uccisi nei tre stati americani il 17 e 18 giugno 2014.
Il primo in Georgia è stato Marcus Wellons. Per lui una dose di pentobarbital ad azione rapida.
I suoi avvocati avevano citato il caso di Lockett per provare a interrompere la procedura, sostenendo che la Georgia doveva rivelare dove ha ottenuto il farmaco usato nell’iniezione letale in modo da poterne valutare l’efficacia e assicurarsi che l’esecuzione non fosse crudele, si legge sull’Atlanta Journal-Constitution. Ma nessuno degli appelli presentati alla corte suprema federale, alla corte suprema della Georgia e a una corte d’appello di Atlanta hanno avuto successo. Wellons è stato dichiarato morto poco prima della mezzanotte locale.
John Winfield, Missouri

Un’ora dopo, a mezzanotte, in Missouri è stata eseguita la condanna di John Winfield, 46 anni. Anche i suoi appelli sono stati respinti, riferisce il Los Angeles Times. 


John Henry, Florida
Alle 18 del 18 giugno, ora locale,  l’esecuzione in Florida di John Ruthell Henry. Un giudice ha negato la grazia al condannato. John Henry, 63 anni, gli ultimi appelli, uno dei quali basato sul suo quoziente intellettuale ai limiti del minorato, erano stati respinti.

Torniamo a chiedere trasparenza sul metodi di esecuzione e la clemenza per gli uomini condannati.

Ma soprattutto crediamo che la somiglianza con Dio è premessa della redimibilità dell'uomo. 
Nessuno infatti è irrimediabilmente condannato sulla terra perché nessuno è impenetrabile all'amore, per questo nessuno nessuno è mai irrimediabilmente perduto. 
Torniamo a credere nella certezza che in ogni uomo c’è il bene, può ricevere il perdono e cambiare vita. 
http://www.internazionale.it/news






Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono graditi. La redazione si riserva di moderare i commenti che non contribuiscono alla rispettosa discussione dei temi trattati