martedì 18 febbraio 2014

Zimbabwe: amnistia per 2.000 detenuti. La condizione difficile di molte prigioni africane

 Le autorità dello Zimbabwe hanno annunciato un'amnistia di cui beneficeranno circa 2.000 detenuti, per lo più donne e bambini. Le donne prigioniere saranno liberate, tranne quelle condannate al carcere a vita o alla pena di morte. 

Fuori dalle prigioni anche i malati terminali, i detenuti oltre i 70 anni, i minorenni e i condannati a pene definitive inferiori ai tre anni, che abbiano scontato un quarto della loro pena. Sono esclusi dal provvedimento di amnistia i condannati per omicidio, stupro, rapina, furto di bestiame.

Simili provvedimenti sono decisivi in carceri come quelle di molti paesi africani dove la povertà è particolarmente dura. 

La dura condizione di molti prigionieri

Spesso nelle celle non c’è aria, non c’è luce elettrica, spesso non c’è acqua. In alcune prigioni non ci sono letti, spesso si dorme per terra, nel fango, a volte non c’è spazio neanche per permettere a tutti di sdraiarsi contemporaneamente, il sapone e gli indumenti sono difficili da trovare. 

Le condizioni igieniche sono pessime e le epidemie si diffondono facilmente, molti muoiono così, senza cure. Il cibo, già scarso in molti paesi africani a causa della povertà, in carcere talvolta è assente e alcuni muoiono di stenti. 

Gran parte dei detenuti resta in attesa di giudizio per lungo tempo perché non è in grado di pagare l’avvocato che permetterà l’inizio del processo. 

La campagna “Liberare i prigionieri” proposta dalla Comunità di Sant'Egidio.

Con piccole offerte è possibile aiutare e alleviare le terribili condizioni di detenzione di molti prigionieri. 

La campagna "Liberare i prigionieri" in questi anni ha permesso di raggiungere i prigionieri e di acquistare materassi, prodotti per l'igiene, cibo e medicinali e di liberare molti che erano costretti a restare in carcere per un tempo indefinito perché dovevano pagare la tassa di estinzione della pena prevista in molti paesi anche per piccoli reati. 





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