mercoledì 27 novembre 2013



Venerdì 29 novembre alle ore 10 in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, si terrà l'VIII Congresso Internazionale dei Ministri della Giustizia "Per un mondo senza pena di morte". 


La presenza di tanti ministri della giustizia, provenienti da ogni parte del mondo, mostra come la pena di morte sia largamente percepita come uno strumento anacronistico, disumano, ingiusto. "La pena di morte" ha detto il Presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo nel suo intervento nel novembre 2012 "risponde ad un desiderio di vendetta, ma c'è un progresso costante nel mondo per l'abolizione della pena di morte. Il mondo è preso da tante paure ma non si governa il mondo con la paura. Infine non va dimenticato il carcere, luogo di sofferenza e discriminazione che di giorno in giorno diviene sempre più insopportabile".

Con l'estensione dell'abolizione della pena di morte, il mondo ha fatto un enorme progresso nel rispetto dei diritti dell'uomo. Alla metà degli anni Novanta, quando la Comunità di Sant'Egidio ha iniziato a lottare per l'abolizione della pena di morte, erano un centinaio i paesi che avevano abolito la pena di morte di diritto o di fatto. Oggi il loro numero è salito a 145. A tale sviluppo la Comunità di Sant'Egidio ha contribuito promuovendo un Appello per una Moratoria Universale, un manifesto morale che ha raccolto oltre cinque milioni di firme in 153 paesi e che è stato presentato alle Nazioni Unite alla vigilia del voto sulla storica Risoluzione sul rifiuto della pena di morte come mezzo di giustizia (2007). L'impegno abolizionista della Comunità di Sant'Egidio prosegue oggi incoraggiando ed affiancando i paesi ancora mantenitori nel cammino verso l'abolizione della pena capitale ed operando sia a livello governativo, nei contatti diretti con rappresentanti politici e nei convegni internazionali dei Ministri della Giustizia, sia sostenendo la società civile.

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