venerdì 31 maggio 2013

Colorado, il Governatore Hickenlooper è contrario alla pena di morte e rinvia l'esecuzione di Nathan Dunlap.


Governatore Hickenlooper

 Il Governatore del Colorado  Hickenlooper è contrario alla pena di morte e rinvia l'esecuzione di Nathan Dunlap "fino alla fine del suo mandato", sfidando l'impopolarità.


Nathan Dunlap, condannato a morte

E' successo il 22 maggio scorso.

L'esecuzione era prevista per agosto 2013. I difensori di Dunlap avevano chiesto al Governatore di commutare la pena in ergastolo senza condizionale perché l'uomo sarebbe affetto da disordine bipolare, una patologia poco conosciuta all'epoca del processo. Nathan Dunlap, 39 anni, nero, venne condannato a morte il 17 maggio 1996 con l'accusa di aver ucciso, nella notte del 14 dicembre 1993, 4 dipendenti di un fast-food dal quale era stato da poco licenziato.

 
Il Governatore Hickenlooper, 61 anni, Bianco, Democratico, in carica dal gennaio 2011, ha dichiarato di non aver deciso direttamente per la commutazione per via dei pareri molto negativi che ha ricevuto da parte dei parenti delle vittime, e che la sospensione adottata lascia al prossimo governatore la possibilità di ripristinare, eventualmente, la procedura per l'esecuzione. Il suo mandato, se non sarà rieletto, scade nel gennaio 2015.
 
Il Governatore ha inoltre dichiarato: "Mi domando se abbiamo la legittimità, come Stato, di togliere la vita a qualcuno". La sua dichiarazione ha suscitato commenti molto negativi da parte dei parenti delle vittime. Phil Cherner, uno degli avvocati di Dunlap, invece ha commentato la decisione come "Una dichiarazione potente contro la pena di morte, che non può essere amministrata con equità, e della quale bisogna liberarsi".
Non tutti i familiari delle vittime però chiedono la pena di morte, infatti la figlia di Marge Kohlberg, la manager del turno di notte, Rebecca Oakes, recentemente aveva dichiarato: "Io sono contraria alle pena di morte, e l'uccisione di mia madre non può modificare la mia posizione".
Il Colorado, che conta 5 milioni di abitanti, ha, 3 persone nel braccio della morte, compreso Dunlap, nono tutti afroamericani. Negli ultimi 46 anni ha compiuto una esecuzione: nel 1997 quando venne giustiziato Gary Lee Davis.
 

giovedì 30 maggio 2013

Il blog cittaperlavita.blogspot.it ha superato i 25.000 visitatori!


Ringraziamo tutti gli amici che sono stati con noi e li invitiamo a continuare insieme la battaglia per la vita e la giustizia.  

martedì 28 maggio 2013

Zambia: il Presidente concede la grazia a 615 detenuti e la commutazione della pena a 113 condannati a morte

La Comunità di Sant'Egidio, da anni in corrispondenza epistolare con numerosi condannati a morte in Zambia, esprime la sua gioia per tale evento di liberazione e di civiltà.
Augura a tutti i graziati un pronto ritorno a casa e auspica per tutti un buon reinserimento nella società.
E' vicina  a coloro che, condannati a morte, hanno ricevuto la commutazione della pena, perché da questa giustizia nasce la speranza per la vita futura. Non c'è infatti giustizia senza vita.
La grazia concessa a tanti detenuti avrà sicuramente  positivi effetti sulle condizioni detentive di chi resta in carcere grazie al minor sovraffollamento.
La commutazione della pena concessa a chi era condannato a morte ha il valore di una conquista di umanità e sottolinea l'imprescindibile valore della vita.
Il 26 maggio 2013  il Presidente dello Zambia Michael Chilufya Sata ha concesso la grazia a  615 detenuti con pene minori e la commutazione della pena a 113 prigionieri  condannati a morte.
La commutazione in ergastolo delle condanne capitali ha effetto immediato, precisando che la decisione del Presidente di concedere la grazia è conforme all'articolo 51 della Costituzione, lo ha reso noto il Commissario delle Prigioni Percy Chato.
Il Presidente ha dichiarato che queste decisioni fanno parte delle celebrazioni nazionali in occasione dell’Africa Freedom Day.  Il tema di quest'anno dell’Africa Freedom Day, che ha coinciso con la celebrazione del Giubileo d'Oro sin dalla formazione dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA), oggi Unione Africana (UA), è: sulla base dei 50 anni di solidarietà africana e di tensione verso la pace, sviluppo e prosperità per tutti.
"Le persone devono vivere in un clima di pace e stabilità per qualsiasi sviluppo significativo e sostenibile. Il Giubileo d'Oro è l'occasione per riflettere su molti fronti dello sviluppo nazionale", ha aggiunto il Presidente.
Nel corso del suo discorso ha espresso il suo auspicio che la nazione possa creare un fronte unito contro le molte sfide e ha dichiarato che c'è bisogno di emulare lo spirito altruistico di padri e madri fondatori del Paese.
Si è detto convinto che è solo attraverso l'unità che i cittadini possono costruire uno Zambia forte e migliore per tutti.
  (Fonti: daily-mail.co.zm, 26/05/2013)

domenica 26 maggio 2013

Ministro della Giustizia: "Le carceri italiane sono indegne"

Annamaria Cancellieri cita Cesare Beccaria e afferma: «Le carceri italiane sono indegne". Avvenire 23 maggio 2013. 

Annamaria Cancellieri cita Cesare Beccaria e afferma: «Le carceri italiane sono indegne» Annamaria Cancellieri cita Cesare Beccaria e afferma: «Le carceri italiane sono indegne»
PALERMO, 23 MAGGIO 2013            
- Il filosofo Cesare Beccaria insegnò all'Italia ad intendere le carceri come un luogo di rieducazione: un detenuto che viene costretto a scontare la propria pena da recluso, dovrebbe, allo stesso tempo, essere seguito da personale qualificato affinché possa reintegrarsi nella società al termine del periodo di detenzione.
Per questa ragione, la pena di morte è stata depennata dal Bel Paese: seguendo i princìpi di Beccaria, la pena inflitta non può essere unicamente punitiva, ma, per l'appunto, deve essere rieducativa. Quest'oggi, i pensieri del filosofo sono stati ricordati da Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, la quale si è recata nel carcere di Ucciardone a Palermo (spesso definito "lager"), per la commemorazione di Giovanni Falcone.



«Le condizioni delle carceri italiane non sono degne di un paese civile, del Paese di Cesare Beccaria», ha affermato il ministro, che ha continuato:  «E' necessario che in carcere si paghino gli errori commessi, ma anche che se ne esca migliori».
Per la Cancellieri, le vecchie strutture, inoltre, «Vanno sostituite, per garantire a ciascun detenuto una possibilità decente di alloggio, di sanità e di spazi per poter lavorare. E' un'impresa titanica, ma ce la metteremo tutta per riuscirci».
 

venerdì 17 maggio 2013

La Comunità di Sant'Egidio esprime dolore per le tre esecuzioni in Indonesia.

La Comunità di Sant'Egidio esprime dolore per le tre esecuzioni avvenute in Indonesia, chiede che si consideri una moratoria delle esecuzioni per consentire alla società indonesiana una riflessione serena sull'uso della pena di morte.

 Il 17 maggio 2013 è stata eseguita la condanna a morte di 3 persone, Ibrahim, Jurit e Suryadi, per un crimine commesso nel 1991. 

La Comunità di Sant'Egidio esprime il proprio dolore per questa triplice esecuzione, avvenuta dopo quasi 5 anni di sospensione delle esecuzioni in Indonesia, e invita il governo e le autorità a riconsiderare l'opportunità di una moratoria, in modo da aprire un dibattito sereno sull'uso della pena capitale, ripudiato da tante parti della società civile, indipendentemente dall'appartenenza religiosa. 

Non c'è giustizia senza vita. 

Auspichiamo che l'Indonesia, che ha visto in questi anni uno straordinario sviluppo democratico, prosegua nella strada dei diritti umani e di una giustizia equa per tutti i suoi cittadini. 

Chiediamo quindi che si applichi una moratoria per i 130 condannati attualmente nei bracci della morte e che si riapra nelle sedi opportune un dibattito per una giustizia capace di rispettare sempre l'inviolabilità del diritto alla vita.

giovedì 9 maggio 2013

Tamara Chikunova riceve il Diploma d'Onore della Città di Alessandria

"Scegliere il perdono aiuta il mondo
a ritrovare la strada dell'umanità"
 

 
 
 Il Comune di Alessandria ha conferito a Tamara Chikunova, il Diploma d'Onore della Città di Alessandria quale riconoscimento della sua attività contro le esecuzioni capitali e il sistematico uso della tortura da parte dei Governi nel mondo. La cerimonia si è svolta nella Sala del Consiglio Comunale mercoledì 8 maggio 2013. 

Fondatrice dell'Associazione "Madri contro la pena di morte", la sua azione, svolta in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio, ha contribuito, nel 2008, all'abolizione della pena capitale nel suo paese. Prima ancora lo stesso successo si era avuto in Kirghizistan e, successivamente, nel 2010, in Mongolia. 
Tamara Chikunova, nel suo discorso, ha ricordato quanto vincere il desiderio di vendetta e scegliere il perdono possa aiutare questo   mondo a ritrovare la strada dell'umanità. La sua battaglia prosegue affinché in ogni paese vengano a scomparire l'applicazione della pena di morte e la tortura da parte dei Governi e delle istituzioni.
 

lunedì 6 maggio 2013

Sospesa l'esecuzione di Willie Manning in Mississippi

8 maggio 2013.  
Solo poche ore prima dell'esecuzione la Corte Suprema del Mississippi, a larga maggioranza, ha votato la sospensione "sine die". Grazie a tutti coloro che hanno inviato petizioni!


Willie è un afroamericano condannato alla pena capitale. Dal 1994 è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Parchman. Willie proviene da una famiglia numerosa e poverissima. Come tanti detenuti nel braccio della morte non ha potuto avvalersi di un buon avvocato privato. Quello d'ufficio non è stato in grado di dimostrare la sua innocenza e ha commesso molti errori che gli hanno precluso la possibilità di ottenere il test del DNA.

giovedì 2 maggio 2013

Il Maryland abolisce la pena di morte

La Comunità di Sant'Egidio si unisce alla festa
per la firma della legge l'abolizione
Baltimora oggi è "città per la vita"!
Roma e Baltimora illuminano
La cattedrale di Baltimora illuminata

Il Maryland si accende per l’abolizione della Pena di Morte. Dalla Cattedrale di Baltimora al Colosseo a Roma: monumenti illuminati per una nuova vittoria della vita. Cresce il movimento mondiale che chiede una giustizia capace sempre di rispettare la vita. La Comunità di Sant’Egidio si unisce alla festa per la firma della Legge per l’Abolizione alle 18.30 ora italiana a Baltimora. Il sesto stato americano ad abolire la pena capitale in 6 anni.

 2 maggio 2013. Un giovedì speciale per il Maryland, gli Stati Uniti e il mondo. Oggi alle 10.30 di mattina, alle 18.30 italiane, il Governatore O’Malley firmerà la legge SB276, che abolisce la pena di morte in Maryland.
Il  Maryland diventa il sesto stato americano che dal 2007 mette fuori legge la pena di morte nel proprio ordinamento, dopo il New Jersey, il New Mexico, lo stato di New York, l’Illinois, il Connecticut. Un’accelerazione che porta a 18 gli stati americani che hanno scelto per una giustizia capace di rispettare la vita in ogni circostanza.
La Comunità di Sant’Egidio affianca da anni il lavoro degli abolizionisti americani e offre con la città di Roma il Colosseo per celebrare questa grande vittoria, con una accensione speciale.

Si tratta di una grande vittoria che ha conquistato progressivamente il consenso dei cittadini del Maryland in grande maggioranza. Dopo tentativi non andati a buon fine per pochi voti e dopo il voto positivo del Senato e della Camera nello scorso marzo, con il voto finale alla Camera per 82 voti a 56, la firma ufficiale della nuova legge consolida una stagione importante per la fine della pena capitale negli Stati Uniti.  Il governatore O’ Malley è stato già nelle fasi precedenti uno dei maggiori sostenitori della proposta: le risorse risparmiate grazie all’abolizione della pena capitale verranno utilizzate per aiutare i familiari delle vittime di omicidi, a differenza di quanto era contemplato nella proposta di referendum abolizionista in California dove il risparmio del sistema giudiziario sarebbe stato – in caso di successo – assegnato per rinforzare la spesa per l’ordine pubblico.  La legge è stata sostenuta dalle associazioni dei familiari delle vittime e dalla Chiesa cattolica nel suo complesso.  L’Arcivescovo di Baltimora William Lori e il Vescovo ausiliare Denis J.Madden hanno testimoniato nelle audizioni contro la pena capitale e hanno fatto parte della Commissione speciale che ha preceduto il lavoro parlamentare e dialogato con la popolazione e i membri del Parlamento.  A loro si sono unite molte personalità politiche e religiose.
Kirk Bloodsworth e Shuja Graham, liberati dal braccio della morte perché riconosciuti innocenti e Vicki Schieber, cittadina del Maryland, la cui figlia venne barbaramente uccisa nel 1998 a Philadelphia, hanno testimoniato con forza la loro opposizione alla pena capitale per non accrescere il numero dlele vittime innocenti e per uscire da un malinteso senso di giustizia come e vendetta e risarcimento per le famiglie delle vittime: “non uccidete ancora in nostro nome”, “la pena di morte è fallimentare, aggiunge solo morte alla morte, va abolita”,  è stata la richiesta.  In occasione della firma del Governatore l’Arcivescovo di Baltimora ha annunciato che l’esterno e l’interno della Cattedrale di Baltimora, la più antica cattedrale d’America, il Santuario Nazionale dell’Assunzione della Vergine Maria che svolge il ruolo di cattedrale dal 1821, verranno illuminati in maniera speciale.  Una vittoria della vita profondamente condivisa dalla chiesa cattolica americana e dalla Diocesi di Baltimora che fa diventare Baltimora, simbolicamente, membro di diritto del movimento  delle “Città per la Vita”.
 


 

mercoledì 1 maggio 2013

Rimini: Sant'Egidio marcia insieme alle associazioni cattoliche per un carcere più umano

Domenica 28 aprile 2013
"L'uomo non è il suo errore"

Un pellegrinaggio per tenere viva l'attenzione sul dramma delle carceri italiane. Preghiere, canti e testimonianze hanno accompagnato il cammino.




L'impegno per liberare dal carcere le mamme con i bambini 0-3 anni.
Già 5 mamme con bambino sono state accolte presso case famiglia.



A Rimini un corteo di volontari e di detenuti ha raggiunto la città dopo un cammino di cinque chilometri, partito davanti ai cancelli del penitenziario. Una marcia che ha raccolto insieme le associazioni cattoliche che più si impegnano nelle prigioni italiane insieme ai detenuti. L'Associazione Papa Giovanni XXIII, la Comunità di Sant'Egidio, il Rinnovamento nello Spirito, la Caritas nazionale, la CNVG (Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia) e altre associazioni hanno voluto rompere il silenzio sulla difficile condizione in cui vivono 66.000 detenuti e sul problema delle scarse prospettive di reinserimento per chi esce dal carcere.  In particolare le associazioni hanno ricordato i 60 bambini sotto i 3 anni detenuti insieme alle mamme e hanno espresso la loro volontà di lavorare affinché nessun bambino varchi più la soglia di un carcere. Primo frutto del lavoro comune è la scarcerazione di 5 donne con bambino, attualmente accolte in case famiglia. 
http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/rimini-comunita-papa-giovanni-xxiii-5-detenute-lasciano-la-cella-per-fare-le-mamme

La giornata si è conclusa con la Liturgia presieduta da don Virgilio Balducchi, Ispettore Generale dei Cappellani carcerari.




http://dirittiumani1.blogspot.it/

http://sociale.regione.emilia-romagna.it/carcere/copy_of_progetti/cittadini-sempre/comunicati-stampa/rimini-comunita-giovanni-xxiii-quarto-pellegrinaggio-fuori-le-sbarre-vicino-ai-detenuti


La zuppa di Sant'Egidio che salva la vita ai detenuti

Succede nel carcere di Garoua, in Camerun.
Per i prigionieri del braccio più sovraffollato: integrazione alimentare e distribuzione di materassi.


L'impegno della Comunita' di Sant'Egidio per l'umanizzazione delle carceri africane.

La vita in molte carceri africane è particolarmente dura: nelle celle non c’è aria, non c’è luce elettrica, spesso non c’è acqua. Il sapone è un genere di lusso che arriva solo due o tre volte l’anno. Non ci sono letti, nel migliore dei casi solo qualche stuoia. Talvolta si dorme per terra, nel fango, e non c’è spazio neanche per permettere a tutti di sdraiarsi contemporaneamente. Le condizioni igieniche sono precarie e le epidemie si diffondono facilmente, molti muoiono  senza cure.  Il cibo, già scarso in molti paesi africani, in carcere talvolta è assente e alcuni muoiono di stenti. Gran parte dei detenuti resta in attesa di giudizio per lungo tempo perché non è in grado di pagare l’avvocato che permetterà l’inizio del processo.


La Comunità di Sant'Egidio è presente nelle carceri di 15 paesi dell'Africa. Si tratta di una presenza capillare che riguarda sia grandi centri di detenzione, in alcuni dei quali ci sono anche i condannati a morte, sia piccole prigioni di distretti rurali. Questo servizio intende migliorare le condizioni di vita dei prigionieri e garantire e promuovere il rispetto dei diritti umani, come nutrirsi, lavarsi, curare l'igiene. Si organizzano inoltre corsi di alfabetizzazione e corsi professionali per favorire l'impiego e prevenire così la recidiva e il rientro in carcere.
http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/6765/La_zuppa_di_Sant_Egidio_che_salva_la_vita_ai_detenuti.html